21 GIUGNO | Bandeandré in Concerto – La Carovana dei Pacifici

“Aveva il tuo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore”

Il concerto di Bandeandré è inserito nel progetto per la pace La carovana dei Pacifici che si articolerà in diverse iniziative nel giugno 2023 a Marina di Ravenna.
Bandeandré aprirà la rassegna con il concerto dedicato a Fabrizio De André nel giorno della FESTA DELLA MUSICA. Sul grande palco nella piazza presso il villaggio di Marinara saranno posizionati 4 grandi sagome in legno raffiguranti i PACIFICI. I 4 totem nati da un idea di Roberto Papetti, sono stati realizzati dagli artisti: Roberto Papetti, Franca Minardi, Silvia Casavecchia ed Alessandro Zuliani.

La Carovana dei Pacifici è un progetto di educazione alla pace rivolto ai bambini, ma non solo. Nasce da un’idea di Roberto Papetti, mastro giocattolaio, responsabile del “Centro gioco natura e creatività” del Comune di Ravenna per oltre 30 anni.

Racconta Roberto – Durante il periodo della guerra del Golfo eravamo molto preoccupati per come venivano mostrate nei servizi televisivi le drammatiche vicende della guerra e per la tragicità dell’evento. Mi chiedevo come potessimo parlare di pace in un momento così cupo. Avendo a disposizione moltissimi giocattoli, pensai di utilizzarli dapprima in modo parodico e satirico, smontando i loro meccanismi guerreschi e, di seguito, inventandone di nuovi riorientandoli verso il gioco pacifico e l’elaborazione immaginifica. Facemmo quindi una mostra dal titolo Lippe e non truppe, ovvero giocattoli, non armi. Costruii per l’occasione piccole truppe a partire dal gioco dei soldatini, trasformati però in “soldatini” pacifici. Li mostravo in schieramenti 4×4. Facevo ricerche sull’arte arcaica e sulle astrazioni che variavano le tradizionali raffigurazioni dei soldatini di metallo o di plastica della produzione industriale. Fu poi in occasione di uno stage di formazione interculturale che venne l’idea di fare soldatini di pace utilizzando sagome di carta, riflettendo sulla poesia I giusti di Jorge Luis Borges,
Nel 2015 proposi il laboratorio a casa di Mario Lodi, che era mancato l’anno precedente, e decidemmo di posizionare la Carovana dei Pacifici proprio davanti al portone della sua cascina. I Pacifici erano ispirati in qualche modo al suo metodo: didattica attiva, attività espressive, ricerca sul campo, scambi tra eguali, scrittura individuale e collettiva, impegno per una cittadinanza attiva.
Lanciai così la proposta della Carovana, con Luciana Bertinato ed Emanuela Bussolati, come iniziativa potente su tutto il territorio nazionale: l’idea era che la carovana potesse viaggiare in Italia e nel mondo con il suo messaggio di pace. Tra le sue numerose tappe, ha raggiunto la Spagna, la Palestina, la Germania, il Nepal, il Giappone, il Perù, il Rwanda, la Somalia, il Brasile… Ha sostato nelle chiese e nelle biblioteche, è entrata nelle scuole, nei musei e nelle carceri; ha occupato piazze e cortili di piccoli paesi e grandi città. Il laboratorio ha tratto ispirazione dal modello pedagogico di Mario Lodi e dal suo testo sulla Costituzione, in particolare dall’art. 11 con il ripudio della guerra.-

Bandeandré è un ensemble costituitosi nel 2009 per ricordare Fabrizio De André, nel 10° anniversario della sua morte, in un concerto al Mama’s club di Ravenna.
II componenti erano e sono tuttora: Tartaull Gianluigi ( Fondatore e voce della band e autore dei relativi progetti), Raimondo Raimondi (Chitarra e mandolino), Luca Vassura (Fisarmonica), Caterina Sangiorgi (flauto e voce), Nazzarena Galassi (voce), Giacomo Sangiorgi (basso), Stefano Fabbri percussioni).
In 13 anni di attività Bandeandrè ha esplorato in toto la produzione di Faber, riproponendo le sue canzoni sia in forma antologica che tematica, con relativi concerti (Sacro e profano ne La buona Novella, il villaggio come specchio del mondo in Non al denaro non all’amore nè al cielo, ma anche Storia di un impiegato, Tutti morimmo a stento, Le nuvole, Anime salve ecc.). La Band si è esibita in molte situazioni, dal piccolo club di poche decine di spettatori a teatri piazze con centinaia di convenuti, attenti ed entusiasti, che negli anni sono diventati veri e propri fans, confermando la loro presenza ad ogni concerto.

Perchè cantare le canzoni di Fabrizio De André per parlare di pace? Perchè Fabrizio era una persona di pace, un “giusto”, secondo il significato della poesia di Borges, perchè il suo atteggiamento verso gli altri, anche verso chi lo ha rapito e tenuto in condizioni di prigionia, è stato di comprensione e non di rivalsa. Ha difeso gli ultimi e gli umili, non solo a parole, ma concretamente, donando il suo talento e la sua professionalità quando riteneva valesse la pena. Nelle sue canzoni ci parla molto di amore, cioè di pace, ma anche di guerra, cioè di morte, due poli contrapposti nell’esistenza dell’uomo.
L’amore crea, la guerra distrugge. Il bene e il male, opposti che si attraggono.
Come suo costume, Fabrizio non esprime un giudizio, ma li considera elementi di realtà in un percorso tra la vita e la morte. Ancora una volta lascia alla nostra capacità di riflessione l’ultima parola.

Tartaull Gianluigi